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Almatò - Della Vittoria

Cucina raffinata e contemporanea in un ambiente elegante e confortevole. Il servizio è attento e cortese e i prezzi medio-alti. Consigliato il menù degustazione.

Almatò si trova in Via Augusto Riboty n. 20/c, nei pressi di Piazzale Clodio.

Potete riservare un tavolo chiamando lo 06.69401146, oppure, come abbiamo fatto noi, tramite The Fork, dove il locale si è aggiudicato il punteggio di 9,6 su 10 con 115 recensioni.

Il locale è aperto dal martedì al sabato, solo a cena (dalle 19.00 alle 23.00).


Su Tripadvisor Almatò si è aggiudicato il punteggio di 5 su 5 con 122 recensioni, così classificandosi al n. 44 di 10.480 ristoranti in Roma (al momento in cui scriviamo, 04/05/2022). Gli utenti hanno apprezzato in particolare la qualità delle materie prime utilizzate in cucina; i sapori forti; la professionalità e la cordialità del personale.

Ma veniamo alla nostra esperienza.


Location

Siamo stati da Almatò un mercoledì sera, a cena, riservando una settimana prima un tavolo per due persone, per le 21.00 e,

al momento della prenotazione, abbiamo specificato la scelta del menù degustazione, come richiesto dal sito (The Fork).

Nonostante fosse una serata infrasettimanale, il locale era al completo; per cui se volete andarci nel weekend vi consigliamo di prenotare con largo anticipo.

Il locale è moderno, elegante e curato in tutti i suoi aspetti, con tavoli in legno, sedie dal design contemporaneo rivestite in velluto, musica di sottofondo e una mise en place semplice, ma ricercata e di tendenza.

Vi è una sola sala interna, in grado di accogliere una decina di tavoli ben distanziati tra loro e un piccolo spazio esterno su strada. L'ambiente è accogliente, ma formale, e l'atmosfera è rilassante. Noi ve lo consigliamo per una cena di coppia o con pochi amici.

Menù

Il menù di Almatò, consultabile sul sito del locale, è raffinato e stagionale; composto da pochi piatti à la carte (ad esempio cavoli, patate e arancia - 16 euro; gambero, melone tardivo e patata viola - 21 euro; vongole 2.0 - 18 euro; risotto bufala e caviale Giaveri Osietra Classic - 35 euro; tagliatelle di pizza romana - 18 euro; dentice allo scoglio - 32 euro; calamaro, broccoletti e peperoni - 30 euro; anatra, lenticchie e passion fruit - 30 euro), e da due menù degustazione: il primo, l'experience, di cinque portate (65 euro, bevande escluse) e, l'altro, tasting, di sette portate (85 euro, bevande escluse).

La lista dei vini è ampia e ricercata, nel rispetto delle aspettative dei clienti di ristoranti di questo livello.


La nostra scelta è ricaduta sul menù degustazione "experience" da cinque portate (65 euro, bevande escluse); mentre da bere, abbiamo ordinato una bottiglia di vino bianco laziale, Soente 2020 di Falesco, Cotarella che, per inciso, abbiamo apprezzato molto, e una bottiglia di acqua naturale.


La nostra cena è iniziata con il benvenuto dello Chef: crema di broccolo siciliano, crema di cavolfiore e un pizzico di peperoncino, accompagnato da una crêpe di castagne, da intingere nella crema e mangiare con le mani, come consigliato dallo Chef.

A seguire, ci hanno servito i loro canapè (piccoli assaggi), consistenti in un mini burger di lenticchie e crema di funghi; pan de chesa con speck di anatra; uovo di quaglia alla monachina con gel di tuorlo di uovo - da mangiare in un sol boccone - e crackers di pane fatti in casa. Un ottimo inizio, molto gradevole alla vista e al gusto.

L'idea di servire piccoli antipasti dopo il benvenuto della cucina, e prima di passare alle portate principali del menù, si fa notare per originalità, e l'abbiamo apprezzata molto.

Come antipasti il menù prevede due piatti, accompagnati da un'ottima focaccia di semi misti e burro di miso: ricciola marinata nel miso per dodici ore, con tartàre di mela e finocchio, acqua della tartàre di mela e mousse di alloro; e cappuccino salato, ovvero un piccolo cornetto salato intinto in una schiuma di sedano rapa, nocciole tostate e maionese di nocciole, scorza nera alla base (una radice), e polvere di erbe aromatiche.

Belli, buoni, ben presentati, ed espressione di ottimo connubio fra tradizione e innovazione. I gusti sono chiari e al contempo delicati e ben equilibrati.

Come primo piatto sono arrivati in tavola i tortellini provola e rucola, seguiti dal secondo: bufala, carciofi, senape e wasabi.

I tortellini sono fatti a mano, con ricetta tradizionale, e dunque con prosciutto crudo, mortadella e parmigiano, mantecati nel burro di rucola, accompagnati con rughetta fresca e fonduta di provola affumicata del caseificio Barlotti di Paestum.

Ci sono piaciuti tantissimo ed è il piatto che abbiamo apprezzato di più.

Buono anche il controfiletto di bufala, accompagnato con maionese di wasabi, carciofo alla piastra e semi di senape.

La nostra cena è terminata con il dolce, preceduto da un fresco estratto di ananas.

Ci hanno dunque servito il foliage di acero, pane e chinotto, ovvero foglie di pane croccante e cannella, con gelato allo yogurt, mousse d'acero, gel di chinotto e more.

Per concludere ci hanno poi deliziato con degli assaggi di piccola pasticceria: biscottino ai frutti rossi, cioccolatino al lemon curd e tartufino.

Servizio

Il servizio di Almatò è molto professionale, competente e cortese.

Ogni portata è accompagnata da un'ottima spiegazione del piatto; è servita con un tempismo perfetto - così come l'acqua e il vino - ed è seguita dal cambio di posate.

La segnalazione della Guida Michelin non sorprende nemmeno sotto questo profilo, e probabilmente il locale punta a conquistare la stella.

L'unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di prestare attenzione a variare la musica di sottofondo che, invece, si è ripetuta identica tutta la sera.

La nostra cena è iniziata alle 21 ed è terminata alle 22.50. Sicuramente avrà aiutato il fatto che il ristorante fosse informato della nostra scelta a partire dal momento della prenotazione, ma trattandosi di un menù degustazione di diverse portate, può dirsi in ogni caso che il servizio sia veloce. Ad ogni modo, se già sapete di volervi affidare alla degustazione, per esser certi di godere di tempistiche ottimali fatelo presente anche voi al momento della prenotazione.


Conto

Veniamo, infine, al conto, che è stato finemente accompagnato un omaggio del ristorante (un biscotto confezionato in una busta personalizzata col nome del locale).

Per due menù degustazione di 5 portate, una bottiglia di vino bianco Soente 2020 di Falesco, Cotarella, abbiamo speso 175 euro in due e, dunque, 87,50 euro a persona.


In conclusione, Almatò ci ha convinto sotto tutti i punti di vista, la sua cucina è raffinata ed esprime una tecnica vigorosa, e il personale è altamente qualificato.

È un locale da prendere in considerazione anche come esperienza pre-stellata.


Buon appetito ... e ricordatevi di taggare @ceniamofuori sui social per condividere con noi le vostre esperienze e segnalarci i piatti che avete preferito!


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I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.

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