Cucina coreana tradizionale. Propone piatti unici dai sapori speziati, tipicamente orientali, a base di riso, zuppe e spaghetti di fecola o farina, conditi con carne, pesce e verdure.
Porzioni abbondanti e prezzi medio-alti.
Gainn è un ristorante coreano che si trova in Via dei Mille n. 18.
È aperto sia a pranzo che a cena, tutti i giorni, tranne la domenica, ed è possibile prenotare un tavolo chiamando il n. 06.44360160.
Su Tripadvisor Gainn, al n. 494 di 10.501 di ristoranti a Roma, si è aggiudicato, con 352 recensioni, un punteggio di 4,5 su 5 al momento in cui scriviamo (31/10/2022).
Gli utenti hanno apprezzato la qualità e le ricette tradizionali della cucina; i sapori intensi; le porzioni abbondanti; e la cordialità del proprietario. Le poche critiche riguardano, per lo più, i prezzi ritenuti poco contenuti.
Ma veniamo alla nostra esperienza.
Location
Siamo stati da Gainn un mercoledì sera alle 20.30 per cena, prenotando un tavolo per due persone con due giorni di anticipo.
Nonostante fosse un giorno infrasettimanale il locale era già al completo al nostro arrivo.
Gainn è frequentato principalmente da coreani e, quella sera, eravamo gli unici italiani, il che lascia intendere il tratto originale della cucina proposta. L'ambiente di carattere internazionale è molto piacevole e accogliente, così come la sua atmosfera.
Ci si sente nel posto giusto per provare e assaporare quel tipo di cucina.
Il locale è semplice e moderno, dai tratti delicatamente orientali, con tavoli in legno, sedie in ecopelle nere e una mise en place adeguata al contesto.
Potete considerare Gainn adatto per qualsiasi occasione di natura informale.
Menù
La cucina di Gainn è coreana, e si basa principalmente sull'utilizzo di riso, verdure e carne, proposti spesso in piatti unici, dai sapori speziati, tipicamente orientali.
Il menù, digitale e consultabile anche sul sito del ristorante, propone diversi portate dalle porzioni abbondanti che si dividono principalmente in spaghetti di fecola o farina; zuppe; gnocchi di riso; riso con carne e verdure.
Rispetto ad altri ristoranti etnici, dove si è abituati a provare più cose dalle porzioni ridotte, qua l'abbondanza del piatto di turno, che si rispecchia anche nei prezzi, ripropone l'ordinazione del classico locale italiano, dove generalmente ci si sazia con due portate a persona. In proposito, ci permettiamo di consigliare al proprietario la possibilità di prevedere un menù degustazione con piccoli assaggi di più pietanze, per rendere la cena più varia e dar modo di provare più specialità. A noi sarebbe piaciuto molto.
Venendo alle nostre scelte, abbiamo ordinato, come antipasto da dividere, una porzione di gainn japchae (18 euro), e, a seguire, chicken deopbab (16 euro) e tukbaegi bulgog (18 euro).
Da bere, una bottiglia di acqua naturale, una birra coreana, e una bottiglia da 375 ml di soju, un distillato originale coreano che si ottiene da riso, orzo o frumento, quasi inodore e insapore.
La nostra cena è dunque iniziata dall'antipasto gainn japchae, consistente in spaghetti di fecola di patate dolci, con verdure miste, pak choi (cavolo cinese) scottato e carne di maiale, conditi con salsa di soya e olio di sesamo, accompagnati da quattro squisiti ravioli alla piastra.
Ci sono piaciuti davvero tanto, e ci hanno confermato che il livello della cucina è innegabilmente alto.
A seguire sono arrivati in tavola il riso con pollo fritto tagliato a strisce e servito con tuorlo d'uovo semicrudo e salsa di teriyaki (chicken deopbab, 16 euro), e la zuppa di Bulgogi (tukbaegi bulgog, 18 euro), composta da straccetti di manzo e verdure miste, marinati con salsa di soia e olio di sesamo, e servita, ancora fumante, in una ciotola di terracotta; accompagnata dall'immancabile riso bianco.
Molto buoni entrambi i piatti, soprattutto la zuppa, che, rispetto al pollo, è una scelta senz'altro più particolare, e forse anche più sfiziosa.
Coi piatti principali vengono serviti diversi gustosi contorni: spinaci, germogli di soia saltati, cavolo cinese piccante, pasta di pesce e wurstel.
Sull'abbondanza delle porzioni ci siamo già espressi, per cui non vi sorprenderà che non siamo riusciti ad ordinare altro e che, purtroppo, non siamo nemmeno riusciti a terminare tutto.
Servizio
Il servizio di Gainn è semplice, informale e veloce.
Il proprietario è una persona veramente garbata e accogliente; molto disponibile anche nel consigliare e spiegare i piatti della cucina proposta dal locale. Se è la vostra prima esperienza con la cucina coreana, fatelo presente e fatevi consigliare da lui.
La nostra cena è iniziata alle 20.30 ed è terminata alle 21.40.
Conto
Veniamo, infine, al conto.
Per una porzione di gainn japchae (18 euro), una di tukbaegi bulgog (18 euro), un chicken deopbab (16 euro), una bottiglia di acqua (3 euro), e una bottiglia di soju (15 euro), abbiamo speso 79 euro in due, e, dunque, 39,50 euro a persona.
Va detto che rispetto ai ristoranti etnici che abbiamo segnalato, probabilmente Gainn è uno dei più cari. Viene da chiedersi se abbia inciso la segnalazione della Guida Michelin, ma la qualità è assicurata, così come l'abbondanza delle portate.
In conclusione, Gainn ci è piaciuto molto per le ricette tradizionali e sfiziose e l'atmosfera internazionale che si respira. Se vi è piaciuto Galbi (l'altro ristorante etnico, sempre coreano ma più contemporaneo, che vi abbiamo già consigliato e recensito), apprezzerete anche questo locale, che comunque se ne differenzia per la diversa proposta.
Consigliatissimo per una serata gastronomica diversa dalle solite.
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I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.
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