Nel cuore storico della città, un ristorante raffinato senza ombra di dubbio da consigliare, in virtù dei suoi molteplici pregi: un livello qualitativo di materie prime da lode; la competenza della cucina; e un ambiente elegante che coniuga storia e arte contemporanea. Quanto basta per un'esperienza gastronomica positiva. Prezzi molto alti.
Il SanLorenzo è un ristorante di pesce che si trova nel cuore del centro storico, in Via dei Chiavari n. 4/5, a pochi minuti da Campo de' Fiori. Se volete raggiungerlo con i mezzi, dista circa 25 minuti a piedi dalla fermata metro Spagna o Barberini, e qualche minuto in più da Lepanto. La sua posizione centrale consente, dunque, di poter fare una bella passeggiata prima o dopo il pasto nel centro di Roma, e di proseguire la serata nei diversi locali limitrofi.
Ve lo diciamo subito: si tratta di un ristorante molto caro, probabilmente il più caro dove siamo stati, più caro addirittura di tanti locali con la Stella Michelin. Per questo in un primo momento ci siamo chiesti se segnalarlo o meno, ma poi ci siamo detti di attendere la fine della cena per il verdetto. A fine pasto siamo rimasti così soddisfatti della qualità del pesce; della sua freschezza; del risultato della sua preparazione; dei sapori intensi e della competenza della cucina, che non abbiamo avuto dubbi sul segnalarlo.
Su Tripadvisor ilSanLorenzo ha ottenuto il punteggio di 4 su 5 con 1.343 recensioni, così classificandosi al n. 685 di 10.360 ristoranti in Roma (al momento in cui scriviamo: 1/10/2021).
Gli utenti hanno apprezzato in particolare la qualità e la freschezza del pescato; i crudi impeccabili; la competenza della cucina; l'eccellente carta dei vini; la location raffinata e il servizio professionale. Le critiche riguardano soprattutto i prezzi molto alti, anche considerando le porzioni di alcuni piatti, e il servizio talvolta poco attento e affabile.
Ma veniamo alla nostra esperienza.
Location
Siamo stati al San Lorenzo un venerdì sera, a cena, riservando un tavolo per le 21 con una settimana di anticipo. Trovandosi nel cuore del centro storico, il parcheggio nella zona del locale è ovviamente difficile. Noi ci siamo immediatamente diretti al Parcheggio di Via Giulia (costo della prima ora di parcheggio: 2,80 euro - ore successive: 2,20 euro), a circa 10 minuti a piedi dal locale, ma vi facciamo presente che alle 20.45 era già quasi al completo. Bisogna uscire per tempo.
Nonostante la temperatura consentisse di cenare fuori, abbiamo riservato un tavolo all'interno, anche per vivere il locale in modo più completo. Attenzione, però, (per chi la soffre) all'aria condizionata settata sui 19 gradi.
La location, che sorge all'interno di un palazzo storico costruito sulle fondamenta del Teatro Pompeo, è moderna, elegante e ben curata, con tavoli e sedie contemporanee; lampadari di cristallo; quadri e sculture di design opera degli artisti della "Scuola di San Lorenzo", con sede nella Fondazione Pastificio Cerere; luci soffuse e una mise en place adeguata al contesto.
Lo spazio si divide in diverse sale interne; un recente spazio esterno; una sala fumatori con cigar club; e su richiesta, al piano interrato, nelle fondamenta del Teatro di Pompeo, il ristorante dispone anche di un tavolo sociale da 12 persone, e di un esclusivo tavolo in cantina per 4 persone.
L'ambiente è raffinato e formale; mentre l'atmosfera è accogliente e rilassante.
Consigliamo abiti piuttosto formali.
Va da sé che questo ristorante si rende ideale per una cena romantica; una cena tra amici; una cena importante di lavoro e, se non badate a spese, anche per festeggiare un'occasione importante. Ai bambini, però, fate il favore di lasciarli in casa.
Menù
Il pesce cucinato e servito al SanLorenzo arriva dalla cooperativa dei pescatori di Ponza, grazie alla collaborazione con Gino Pesce, patron del ristorante Acqua Pazza di Ponza (una Stella Michelin). A ciò si aggiunge la partecipazione quotidiana alle aste di Anzio e Civitavecchia.
È interessante poi che, come specificato sul sito del SanLorenzo, da due anni il ristorante aderisce al programma di tutela del tonno rosso, in virtù del quale, per consentire al pesce di vivere e riprodursi, viene servito solo da maggio a settembre. Dunque il resto dell’anno la cucina propone palamite, allunghe, tonnetti alletterati e altri pesci azzurri simili.
Il menù del locale è vario, ricercato e stagionale, nonostante la presenza di alcune costanti quali l’"interpretazione del crudo", gli spaghetti di farro con acciughe di Ponza, briciole di pane e peperoni cotti alla cenere (28 euro) e, in stagione, gli spaghetti con i ricci di mare (36 euro).
Gli amanti dei crudi potranno scegliere, ad esempio, tra ricci di mare di provenienza dalle isole Pontine (4 euro l'uno); ostriche Special Utath Beach, Gillardeau e di Saint Vaast (7 euro), carpaccio di gamberi (34 euro) e il gran crudo, con tartare, carpacci, crostacei di Ponza secondo il pescato (56 euro). Tra gli antipasti caldi troverete il fritto di calamaretti spillo con tempura di zucchine alla menta (30 euro) e il polpo cotto alla brace, con estratto di peperoni cruschi e salsa tartara ed erbe (30 euro) e altre proposte. Tra i primi, per citarne due, tagliolini con gamberi rossi cotti e crudi e crudaiola di pomodori (34 euro) e le linguine aglio e olio con calamaretti di paranza, rosmarino e colatura di alici di Cetara (32 euro).
Tutti piatti ben collaudati in una cornice di vini ben selezionata, ampia ed eccellente.
Anche i prezzi dei vini sono alti, con un rincaro talvolta eccessivo.
Passando alle nostre scelte, come quasi di consueto, abbiamo scelto il menù degustazione di 8 portate (110 euro), per avere un quadro completo della cucina del SanLorenzo.
Da bere, una bottiglia di vino bianco Vermentino di Sardegna, Costamolino, Argiolas (28 euro), e una bottiglia di acqua Panna (4 euro).
La nostra cena è dunque iniziata con "L'arancino dal 2007", accompagnato da un cestino di pane di produzione artigianale, grissini di semola di grano duro, una focaccetta di farina di semola, pomodorino e origano (che abbiamo adorato); filone di semola, filone multicereali e croissant salati. Il pane è eccezionale.
A seguire ci sono stati serviti: l'"Interpretazione di crudi", ovvero una tartàre di merluzzo, una di tonno, e una battuta di gamberi; le tagliatelle di seppia al gusto di brace, con olio, limone, carciofi alla mentuccia e bottarga, e, infine, il soutè di vongole veraci di Sabaudia (cotte alla brace). Una più buona dell'altra.
Al momento dell'assaggio di ognuna, si nota subito la qualità eccezionale di un pescato talmente fresco che non necessita di preparazioni complesse, né di tanti aggettivi per descriverlo. I crudi poi sono davvero notevoli, e le seppie presentate come se fossero una pasta, molto originali.
Come primo, la cucina ha scelto gli spaghetti di farro con acciughe di Ponza, briciole di pane e peperoni alla cenere. Il piatto ci aveva già convinto sulla carta per l'accostamento di ingredienti che amiamo, e l'assaggio ha confermato la bontà del piatto: deciso e appetitoso.
Il secondo è stato superlativo.
Si è trattato di un filetto di orata avvolto in crosta di patate, ripieno di zucchine alla concia (marinate) con salsa di cipolla. Un piatto sicuramente già visto, e che però, nonostante ciò, sorprende per una riuscita perfetta. La freschezza dell'orata, caratterizzata da una polpa grassa e soda; la sua perfetta cottura; la croccantezza delle patate sapientemente oliate; la presenza delle zucchine marinate e la cremosità della salsa di cipolle, ne hanno fatto il secondo di pesce più buono mangiato ultimamente.
La nostra cena si è ovviamente conclusa con il dolce, preceduto da un ottimo sorbetto al lampone servito come predessert, utilissimo per rinfrescare il palato prima di passare dal salato al dolce.
Per dessert, il menù degustazione prevedeva il babà per entrambi, ma, per uno di noi, abbiamo chiesto di poterlo sostituire con il tiramisù, cosa che è stata fatta senza alcun problema. Per fortuna che l'abbiamo chiesto, perché il tiramisù del SanLorenzo è squisito; è fatto con mascarpone, savoiardo originale, gelato al caffè, cracker e crumble di cioccolato. Da non perdere.
Abbiamo apprezzato anche il babà caldo carammellato, con crema pasticcera e visciole. Da provare, soprattutto per gli amanti di questo dolce.
Per finire, la cucina ci ha salutato con un assaggio di piccola pasticceria: cheescake con crema di mango e bacche di vaniglia; caprese senza glutine; e sfogliatella napoletana.
La cucina non delude nemmeno sotto il profilo dei dolci. Chapeau.
Servizio
Il servizio di questo locale è competente e professionale. Il personale è garbato, cordiale e disponibile.
Nonostante ciò, però, con spirito costruttivo, dobbiamo fare qualche appunto.
La nostra cena è iniziata alle 21.00 ed è terminata alle 00.00. Ora, è vero che quando si sceglie il menù degustazione generalmente i tempi si allungano, ma ci sono state troppe pause e troppe accelerazioni, a causa delle quali si è percepito l'affanno del personale ed è venuta meno l'attenzione al cliente.
Per farvi qualche esempio: il menù ci è stato portato dopo 25 minuti di attesa; si erano dimenticati di portarci una portata del menù; e, nonostante attendessimo il secondo piatto, hanno sparecchiato il tavolo pensando fosse arrivato il momento del dolce. Tutte cose che gli abbiamo fatto notare e per cui il personale - che per l'appunto sa il fatto suo - si è scusato più volte per gli inconvenienti.
Detto ciò, bisogna anche aggiungere che il locale era al completo, e che i commensali sono arrivati tutti insieme, cosa che ovviamente non aiuta. Inoltre, ci è stato spiegato che, post covid, il SanLorenzo si è munito di uno spazio esterno raddoppiando la sua capienza.
Quindi la cucina - che in passato era pronta e organizzata per gestire circa 50 coperti - ora si confronta con un centinaio di clienti. Questo ovviamente fa la differenza e comprendiamo la difficoltà, ma un ristorante di questo tipo (che gode peraltro anche della segnalazione della Guida Michelin), che punta sulla raffinatezza e l'eccellenza - scegliendo anche di operare con prezzi così elevati - certi errori deve evitarli, magari aumentando proprio il personale in sala. E non è un caso che ciò si rifletta anche sulle recensioni di Tripadvisor; e a nostro avviso, è un gran peccato.
Conto
Per due menù degustazione di 8 portate (106 euro l'uno); un cestino di pane per due persone (8 euro); una bottiglia di vino bianco (28 euro) e una bottiglia di acqua Panna (4 euro), abbiamo speso 250 euro in due, e, dunque, 125 euro a persona.
Come già detto, non ci sono dubbi che il conto sia salato, e che, per questo, il ristorante non sia alla portata di tutti.
Ma se dobbiamo recensire i migliori locali di Roma, ilSanLorenzo non può non essere presente in lista, dal momento che l'esperienza gastronomica che offre è davvero eccellente; cosa che, se consideriamo l'elevato livello della qualità del pescato, non è così facile da trovare a Roma.
In conclusione, se siete disposti a spendere una cifra considerevole, questo ristorante vi offrirà una serata gastronomica che non dimenticherete facilmente.
Buon appetito ... e ricordatevi di taggare @ceniamofuori sui social per condividere con noi le vostre esperienze e segnalarci i piatti che avete preferito!
I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.
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