In una location moderna e raffinata, lo Chef Fabrizio Sepe propone sia i classici della cucina tradizionale, sia divagazioni più creative e contemporanee di ottimo livello, dai sapori decisi e intensi. Consigliato il menù degustazione di sei portate a 45 euro.
Le Tre Zucche si tova in Via Guglielmo Mengarini n. 43, in zona Portuense, vicino all'Ospedale San Camillo Forlanini, dunque in una zona residenziale che non consente passeggiate dopo cena. Se si vuole prolungare la serata, occorre riprendere la macchina.
Questo ristorante è aperto tutti i giorni - tranne la domenica e il lunedì - ma solo per cena, dalle 19.45 alle 23.00. Si può riservare un tavolo chiamando il n. 06.5560758, oppure tramite The Fork, dove Le Tre Zucche ha ottenuto un ottimo consenso, con il punteggio di 9,3 su 10 con 242 recensioni.
Noi conosciamo questo locale dal 2013 e non ci ha mai deluso, dal momento che ha sempre mantenuto uno standard qualitativo decisamente alto. Da qualche tempo è stato anche ristrutturato e affiancato dalla Bottega, un negozio di specialità alimentari che è anche caffetteria, panetteria ed osteria, che troverete aperto dalle 8.00 alle 20.00.
Il proprietario e Chef di questo ristorante è Fabrizio Sepe, che dopo aver maturato prestigiose esperienze all'estero, ha fatto ritorno in Italia, anche con la sua cucina, riabbracciando le nostre tradizioni e rivisitandole in chiave moderna.
Oggi è noto ai più anche per le sue esperienze televisive. Per dirvene qualcuna: "La Prova del Cuoco", "In Tavola", "Casa Alice" e una rubrica quotidiana nella trasmissione "I Fatti Vostri".
Su Tripadvisor, Le Tre Zucche si è aggiudicato un punteggio di 4,5 su 5 con 583 recensioni, così classificandosi al n. 678 di 10.509 ristoranti in Roma (al momento in cui scriviamo, 24.05.2019). Gli utenti hanno apprezzato, in particolare, la cucina raffinata e ricercata; la qualità delle materie prime; la carta dei vini ben rifornita e il servizio attento e cordiale.
Le poche critiche vertono principalmente sulle porzioni dei piatti ritenute modeste e sui prezzi giudicati poco contenuti.
Ma veniamo alla nostra esperienza. Ai fini di questa recensione, siamo stati a cena alle Tre Zucche un venerdì sera, alle 20.30. Il parcheggio in zona può essere complicato; armatevi di pazienza e uscite per tempo, ma sappiate comunque che potrebbe non essere immediato.
Il locale è moderno ed elegante, con luci calde e soffuse, quadri moderni, spazi e vetrine dedicate al vino, una mise en place semplice, ma adeguata al contesto, ed uno spazio curato con tavoli all'esterno. In proposito, se scegliete di cenare fuori, tenete presente che il ristorante si affaccia su una via esposta al traffico e, dunque - come siamo sempre soliti farvi notare - vi ricordiamo che non tutti lo apprezzano; cercate di capire come la pensano i vostri commensali. Va detto, però, che in questo locale lo spazio esterno è ben riparato dalle piante disposte lungo il suo perimetro. Lo si nota anche dalla foto dell'ingresso del ristorante che trovate più in alto.
L'ambiente è intimo, accogliente e non troppo formale. Noi ve lo consigliamo per una cena raffinata tra amici, con parenti o colleghi, romantica di coppia, per festeggiare un compleanno o una ricorrenza diversa.
Il menù - consultabile sul sito del ristorante - ha due anime: una con i piatti della tradizione e l'altra con piatti più particolari, di carne e di pesce, frutto dell'interpretazione personale dello Chef. Inoltre è disponibile il menù degustazione (45 euro a persona), che comprende sei portate dal menù à la carte - ma è possibile che vi sia qualche variazione - che, però, scoprirete durante la cena. Come di consueto, se scegliete questo menù, sappiate che la scelta deve essere condivisa da tutti i commensali dello stesso tavolo.
Al momento dell'ordinazione la nostra scelta è ricaduta proprio sul menù degustazione di sei portate. Scelta che vi consigliamo sia per apprezzare la cucina dello Chef Sepe con diverse proposte, sia per godere di un pasto completo contenendo i costi.
La riteniamo un'ottima soluzione anche nel caso in cui vogliate festeggiare un compleanno o una diversa ricorrenza.
Da bere abbiamo ordinato un litro di acqua liscia e, per il vino, non conoscendo i piatti che sarebbero arrivati, ci siamo lasciati consigliare strada facendo, prendendolo al calice.
In attesa del primo piatto del menù, ci hanno portato dei grissini e una selezione di tre tipi diversi di pane e tre tipi diversi di pizza, in parte fatti da loro e in parte dell'ormai noto forno Roscioli. Davvero buoni, caldi e fragranti. Ne abbiamo anche apprezzato la varietà.
Dopo pochi minuti di attesa, per iniziare la nostra cena, ci hanno servito il benvenuto dello Chef, consistente in un assaggio di Panzanella con Rapa Rossa e Dragoncello.
Molto buona, sfiziosa e particolare al palato.
Come antipasto sono arrivati in tavola i Fiori di Zucca Gratinati Ripieni di Ricotta e Pesto di Menta Romana. Ottimi. Questa portata ci è piaciuta tantissimo. Nonostante si tratti di un piatto apparentemente delicato, lo Chef ha esaltato ogni ingrediente del piatto, riuscendo a creare un'esplosione di sapori decisi al palato.
Come seconda portata, il nostro menù ha previsto le Polpette di Baccalà alla Picchiapo', condite con salsa di pomodoro e cipolla sfumata nel vino. Saporite e sfiziosissime.
A seguire, come terza portata, lo Chef ha scelto il Polpo Rosticciato con Peperoni in Agrodolce. A guarnire il piatto la salicornia - una pianta chiamata anche "asparago di mare", che è solita crescere in prossimità del mare o delle paludi - e dell'ottima maionese fatta con l'acqua del polpo.
Veramente buono, cottura del polpo perfetta e accostamento di ingredienti eccellente.
Come primo piatto (e quarta portata), abbiamo gustato uno dei piatti a cui lo Chef è più affezionato: gli Spaghettoni Cacio e Pepe e N'duja.
Si tratta della rivisitazione della classica cacio e pepe, che, in questa nuova veste, vede posizionata la n'duja sopra la pasta. Il suggerimento è quello di scioglierla - girando gli spaghetti - completamente o meno a discrezione del commensale, con l'avvertimento di tener conto dell'intensità della piccantezza che ne consegue.
Nemmeno a dirlo, noi l'abbiamo sciolta completamente. Chi ci segue sa già che amiamo la n'duja (l'insaccato calabrese a base di maiale, piccante e spalmabile), e ovviamente abbiamo apprezzato moltissimo il suo inserimento in questo piatto romano.
La ricetta tradizionale ci ha guadagnato in gusto. Davvero ottima.
Come quinta portata, ci hanno servito la Coscia di Agnello con Zucca e Cicoria.
Buonissima e all'altezza di tutti gli altri piatti precedenti, ben condita e cotta alla perfezione.
Ogni piatto si caratterizza per la percezione al palato del sapore nitido e autentico di tutte le eccellenti materie prime utilizzate, verdure comprese.
Come vino in abbinamento, ci è stato servito un calice di vino bianco, Sauvignon, Castel Salegg del 2017 e un calice di vino rosso, Pinot Nero, della stessa cantina. Molto buoni entrambi.
Quanto alle porzioni dei piatti, è vero che sono modeste come si legge su Tripadvisor, ma se prendete il menù degustazione vi assicuriamo che vi alzerete da tavola più che sazi.
Se però dovete organizzare una cena con persone che prediligono le porzioni abbondanti, allora orientatevi su un altro ristorante.
La nostra cena è terminata con un buon caffè e un buon semifreddo al cioccolato, panna, crema al rum e crumble. Semplice, ma buono.
Il servizio delle Tre Zucche è professionale e attento. Il personale, in divisa, è preparato, cortese e disponibile. Le posate vengono cambiate ad ogni portata e ogni piatto viene servito con un tempismo perfetto. La nostra cena è iniziata alle 20.40 ed è terminata alle 22.40. È un ristorante in cui si ha la possibilità e il piacere di rimanere a fare due chiacchiere a fine cena.
Veniamo, infine, al conto. Per due menù degustazione di sei portate, due calici di vino bianco Sauvignon, Castel Salegg del 2017 e due calici di vino rosso Pinot Nero Castel Salegg del 2017, una bottiglia di acqua liscia Natia e un caffè abbiamo speso 122 euro in due, e dunque 61 euro a persona.
Il prezzi sono medio-alti, ma riteniamo che siano proporzionati alla qualità delle materie prime utilizzate in cucina; al servizio; all'abilità dello Chef e, dunque, all'esperienza gastronomica che lascia del tutto soddisfatti: Le Tre Zucche è davvero un buon ristorante.
Consigliamo Le Tre Zucche agli amanti della cucina tradizionale che sanno apprezzare la valorizzazione di piatti e ingredienti familiari, con abbinamenti contemporanei, ma non troppo azzardati.
Buon appetito ... e ricordatevi di taggare @ceniamofuori sui social per condividere con noi le vostre esperienze e segnalarci i piatti che avete preferito!
I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.
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