L'Osteria del Borgo è un presidio del buon gusto che vanta una cucina incentrata su prodotti gastronomici eccellenti. L'attenzione per la scelta di materie prime fresche, di stagione e di gran qualità è davvero considerevole. Si conferma uno dei nostri ristoranti preferiti dove torniamo sempre con grande piacere. Il prezzo è medio-alto ma del tutto proporzionato alla qualità delle portate.
L'Osteria del Borgo si trova a Cesano, in Via Borgo di Sopra 21, a pochi chilometri da Roma. Negli ultimi anni si è ingrandita e oggi vanta tre graziose salette che accolgono più o meno una cinquantina di persone. Ogni sala è arredata con gran gusto e curata in tutti i suoi dettagli. L'ambiente è rustico, ma raffinato allo stesso tempo, nonché caratterizzato da un'atmosfera calda, familiare, suggestiva ed accogliente. I due grandi camini in muratura, la rifornita cantina a vista, le pareti decorate da quadri e suppellettili in legno e in rame e i tanti eccellenti prodotti culinari esposti ad ogni angolo, fanno di questo ristorante un piacere, non solo per il palato, ma anche per gli occhi.
L'Osteria del Borgo è adatta per tutte le occasioni, per una cena informale tra amici, di coppia, in famiglia, per festeggiare un'occasione importante o per un pranzo domenicale.
Nel caso di un pranzo o di una cena più intima, però, raccomandatevi per un tavolo defilato; quelli da due spesso sono ravvicinati tra loro e non regalano molta intimità.
Su Tripadvisor l'Osteria del Borgo, al n. 158 di 10.415 ristoranti in Roma (al momento in cui scriviamo - 08.10.2018), si è aggiudicata, con 716 recensioni, un punteggio di 4,5 su 5 che mette d'accordo gli utenti su cucina, servizio e atmosfera. Gli utenti hanno infatti apprezzato la qualità delle materie prime; la qualità della carne (che in effetti è eccezionale); la selezione di prosciutti tagliati a mano; la fornitissima cantina; la presenza di pietanze particolari tra cui il manzo di Kobe, il pata negra, il tartufo, il Foie Gras de Canard, ed infine, la graziosa location che regala un'atmosfera d'altri tempi. Non manca, però, chi ha ritenuto di aver speso troppo per aver cenato in un piccolo centro vicino Roma; chi ha sostenuto che per alcune pietanze i rincari siano eccessivi; chi ha criticato le porzioni troppo modeste in considerazione del prezzo delle singole portate, e, chi ha lamentato un servizio lento.
Ma veniamo al nostro giudizio. Iniziamo col dire che possiamo considerarci habitué dell'Osteria, per cui possiamo offrirvi un'esperienza particolarmente approfondita.
Ciò premesso, come prima cosa vi consigliamo di prenotare (al n. 06.30430023) con largo
anticipo, almeno una settimana prima, e di richiedere un tavolo nella terza saletta, quella nuova in fondo al locale (secondo noi è la più carina ed infatti è anche la più richiesta, non sempre si riesce a ottenere un tavolo lì). Tenete poi conto che l'Osteria del Borgo è sempre aperta, sia a pranzo che a cena. Noi ai fini di questa recensione abbiamo scelto di prenotare un sabato a pranzo, alle 13.00. Ogni volta che possiamo preferiamo iniziare il nostro pasto quando il ristorante di turno non è ancora pieno, per evitare la confusione e per godere di un servizio più attento e veloce.
Una volta accomodati abbiamo ordinato l'antipasto misto del Borgo e burro e alici del Mar Cantabrico. A seguire, pici con cacio, pepe e tartufo. Per secondo, una bistecca rigorosamente al sangue e, per finire, sbriciolata e caffè. Da bere, abbiamo invece ordinato acqua liscia (Acqua Panna) e il vino rosso della casa (1/2 litro servito in caraffa al costo di 6 euro) che viene realizzato a km 0, sulla Via Formellese dall’Azienda agricola Terre del Veio. È uno di quei casi in cui, volendo, potete tranquillamente affidarvi al vino della casa. Altrimenti, la scelta dei vini è davvero vastissima e non avrete problemi a soddisfare i palati più ricercati ed esigenti.
A tavola troverete un grazioso cestino di ben 7 pani diversi fatti in casa; una vaschetta in cui verrà versato dell'olio appena vi siederete, 2 tipi di aceto (uno è il Vinaigre de Riesling) e due vaschette di sale di Maldon, (affumicato e non) che, nella sua forma a scaglie, risulta croccante e friabile al palato. Non a caso è uno dei sali più utilizzati dagli chef stellati di tutto il mondo. Provatelo sulla carne e non ve ne pentirete. Noi lo preferiamo nella versione non affumicata.
Iniziamo la rassegna del nostro personale menù. L'antipasto del Borgo (12 euro) è arrivato in tavola dopo pochi minuti dall'ordinazione insieme ad un piccolo benvenuto dello chef che cambia di volta in volta. Questo antipasto comprende 5 "assaggi" con 2 aggiunte della cucina: il coccio di coratella; il coccio di fagioli di Sutri con le cotichelle; il coccio di trippa alla romana; pane e olio (pane del Sorbo cotto a legna condito con olio di Vicarella); il crostino di caccia fatto in casa; un piccolo tagliere di salumi del territorio e, infine, lo sformatino di melanzane. Ogni piatto è squisito e gustoso; in tutta onestà, solo la trippa non ci ha conquistati. Le porzioni poi sono abbondanti e a parer nostro basta un solo antipasto misto anche per 4 commensali, soprattutto se volete (e ne vale la pena) prendere altro. Se date un'occhiata alle foto che seguono troverete questo consiglio molto sensato.
L'altro antipasto, Burro e Alici, è uno dei loro piatti realizzati con l'utilizzo di un presidio slow food (ne hanno tanti). Le alici del Mar Cantabrico Anchoas Don Bocarte sono servite su crostini caldi con burro di Normandia Isigny, peperone del Piquillo di Lodosa e pomodorini semi-dried Fiaschetto di Torre Guaceto. La combinazione di questi ingredienti è favolosa. Assolutamente da provare.
Terminato l'antipasto, il primo non si è fatto attendere. I pici con cacio, pepe e tartufo (presente in abbondanti scaglie) ve li consigliamo spassionatamente, soprattutto per chi ama il tartufo. Perfettamente amalgamati e realizzati, sono davvero gustosi. Le porzioni dei primi poi sono abbondanti e noi abbiamo preso metà porzione ciascuno per non rinunciare alla carne. Già, perché recarsi all'Osteria di Cesano e rinunciare alla carne è un'impresa in cui ancora non siamo riusciti. Segnaliamo, peraltro, la presenza del manzo di Kobe, la Pluma Ibérica Cinco Jotas e la Vaca Vieja Gallega. Noi generalmente ordiniamo la costata ma questa volta abbiamo optato, come già accennato, per la loro Bistecca Succulenta, ovviamente al sangue, perché più piccolina. Ebbene, ci hanno stupito anche questa volta. Il nome è azzeccato: era veramente saporita e morbidissima. La cottura poi era perfetta, come sempre.
Il pranzo è terminato con uno dei nostri dolci preferiti: la Sbriciolata fatta con millefoglie croccante, una squisita crema chantilly al profumo di cannella (per i non amanti della cannella: si sente pochissimo) e miele del Parco di Veio. Da ultimo, un buon caffè accompagnato da un piccolo gradito cioccolatino.
Oltre ai piatti appena passati in rassegna, possiamo consigliarvi anche altre eccellenti portate che non vi deluderanno. Di alcune indicheremo anche il prezzo per darvi un'idea più concreta della spesa, in modo tale che non abbiate grosse sorprese.
Peraltro, va detto che è inutile cercare l'Osteria del Borgo sul web dato che al momento non dispone di un suo sito per cui, nel frattempo, dovrete accontentarvi della nostra recensione.
E dunque, tra gli antipasti, vale la pena provare il prosciutto di cinta senese brado (18 euro); La Tavolozza di Porcini; il battuto di fassona piemontese (12 euro); La Tavolozza di Formaggi d'Autore (presidio slow food, 14 euro); la Cecina de Leon, carpaccio di manzo stagionato ed affumicato con scaglie di Grana e lamelle di tartufo Nero (18 euro), L'insalatina di Ovoli, disponibile secondo reperibilità (20 euro); La Caprese a Modo Nostro (14 euro). Tra i primi, le fettuccine ai funghi porcini (15 euro), la gricia (12 euro), i tagliolini al tartufo (18 euro) e, se vi piace il piccante, i pici all'aglione (12 euro). Se poi amate la carne, l'Osteria del Borgo è il posto giusto per gustarla: non sbagliano un colpo. Provate la costata al sangue: è una garanzia.
Passando invece ai dolci, sono ottimi La Pesca nel Sacchetto di Leonforte (presidio slow food, 8 euro); la crema catalana; il babà e il tiramisù.
Quel che invece non ordineremmo nuovamente - perché non incontra pienamente il nostro gusto ed è per questo che vi consigliamo altro - è il Caciofiore di Columella (un formaggio troppo insipido se non amate il genere come noi), il baccalà (non abbiamo apprezzato nel condimento l'uvetta), l'amatriciana (ne abbiamo mangiate di migliori), ed il Fieno di Cesano (pasta all'uovo servita con quattro ragù di carni e pecorino romano Coccia Nera) che - nonostante quest'ultimo sia inserito nel Menù del Territorio - non riteniamo sia uno dei loro primi migliori.
Dato che abbiamo nominato il Menù del Territorio, chiariamo che si tratta di un menù degustazione che prevede quattro assaggi di antipasti, un primo, un secondo, dolce e caffè al prezzo di 30 euro a persona. È una scelta sicuramente interessante, anche a livello della convenienza del suo costo, ma dal momento che comprende il Fieno di Cesano e il Caciofiore di Columella, non la riteniamo - ovviamente secondo il nostro personale gusto - la scelta più azzeccata rispetto a quel che può offrire questo ristorante.
Quanto al servizio, semplice ma allo stesso tempo professionale, si conferma sempre abbastanza veloce: il nostro ricco pranzo è iniziato alle 13.00 ed è terminato alle 15.10. Il personale poi, in divisa, è sempre cordiale, sorridente, attento e disponibile. Qualche volta ci è capitato di riscontrare dei tempi di attesa più lunghi ma coincidenti quasi sempre con gli orari di punta, con le serate più gettonate del weekend, durante il pranzo domenicale o in caso di tavolate numerose. Per cui, diciamo, in quei classici casi che sono sempre i più difficili da gestire, soprattutto quando un ristorante è pieno.
Il conto merita una premessa. Non aspettatevi di recarvi nel classico ristorante di paese dove, pur mangiando bene, si spende poco. La spesa, che comunque varia rispetto alle portate ordinate (soprattutto se scegliete la carne), non è modesta e rientra senz'altro nella media dei ristoranti che si possono trovare da questo punto di vista, non in un paese, ma in una grande città come Roma. Bisogna però comprendere che la spesa che richiede è rapportata all'elevata e ricercata qualità delle materie prime scelte (molte delle quali presidi slow food), che si combina in modo eccellente col gusto ottenuto dalla loro elaborazione nei piatti. Ciò premesso e rispetto alle scelte fatte, per due antipasti, un primo (metà porzione per entrambi), un secondo, un dolce, acqua, vino della casa e due caffè, abbiamo speso 85 euro in due. Parliamoci chiaro, il conto non è per tutte le tasche ma per come abbiamo sempre mangiato non ce ne siamo mai pentiti e non abbiamo dubbi che sia adeguatamente proporzionato con la qualità delle portate.
Per concludere, se vi diciamo che l'Osteria del Borgo è uno dei nostri ristoranti preferiti non possiamo non consigliarvelo vivamente. Siamo sicuri che non ve ne pentirete.
Buon appetito ... e ricordatevi di taggare @ceniamofuori sui social per condividere con noi le vostre esperienze e segnalarci i piatti che avete preferito!
I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.