Dopo Trapizzino e Lievito, Stefano Calligari aggiunge al panorama capitolino il suo primo ristorante di cucina romana, con i piatti del suo repertorio. Contesto semplice e informale; sapori decisi; porzioni generose e prezzi medi.
Romanè si trova in Via Cipro n. 106, all'altezza di Piazzale degli Eroi, e a pochi minuti a piedi dalla fermata metro Cipro, il che rende il locale raggiungibile anche con i mezzi pubblici. È aperto tutti i giorni, sia a pranzo che a cena. Potete riservare un tavolo chiamando lo 06.69756884 oppure, come abbiamo fatto noi, tramite The Fork, dove il locale ha ottenuto il punteggio di 9,3 su 10 con 145 recensioni.
Si tratta del primo ristorante di Stefano Callegari, padre di Trapizzino e della pizzeria Lievito, due successi indiscussi della ristorazione romana. Avendoli segnalati entrambi, non potevamo non far visita anche a Romanè, e ne siamo rimasti molto soddisfatti.
La cucina è romana e i piatti sono quelli del suo repertorio, alcuni dei quali già conosciuti come condimento dei suoi trapizzini.
Su Tripadvisor Romanè si è aggiudicato il punteggio di 4,5 su 5 con 33 recensioni, così classificandosi al n. 2.940 di 10.437 ristoranti in Roma (al momento in cui scriviamo, 23/03/2022). Gli utenti hanno apprezzato in particolare la qualità delle materie prime utilizzate in cucina; i sapori forti; le porzioni generose; i piatti romani, con particolare riferimento alla carbonara; e il personale cordiale. Le poche lamentele, invece, riguardano principalmente la presenza del doppio turno e la rumorosità della sala.
Ma veniamo alla nostra esperienza.
Location
Siamo stati da Romanè una domenica a pranzo, riservando un tavolo per due qualche ora prima tramite The Fork, e l'unica disponibilità era quella delle 14.30. Il sistema di prenotazione però non ha funzionato, ma attendendo un quarto d'ora fuori al locale siamo riusciti ad aggiudicarci il nostro tavolo, nella sala interna. Messo dunque alla prova da questo disguido, il personale ha saputo reagire al meglio.
Il locale è piccolo, semplice e moderno, con tavoli e sedie in legno, e una mise en place curata e adeguata al contesto, anche se non amiamo particolarmente l'assenza di una tovaglia che ricopra tutto il tavolo.
L'atmosfera è familiare e l'ambiente è informale e accogliente.
In occasione della nostra visita, Romanè era al completo e, nonostante la presenza dei pannelli fonoassorbenti, si faceva fatica a sostenere una conversazione.
Peccato, perché non sarebbe stato male rimanere a fare due chiacchiere dopo pranzo, ma da questo punto di vista, se il locale è pieno, si mangia e si scappa.
Noi Romanè ve lo consigliamo per un momento conviviale e informale di coppia, tra amici e in famiglia, anche con i bambini al seguito e, considerando il tipo di cucina, di per sé affatto leggera, lo riteniamo indicato soprattutto per il pranzo.
Menù
Il menù di Romanè propone la cucina romana con i suoi piatti storici più famosi, e si divide nelle seguenti sezioni: 1) fritti, quinto quarto e crostoni (ad esempio polpette di bollito - 9 euro; coratella d'abbacchio - 8 euro; crostone con broccolo e conciato romano - 9 euro); 2) pastasciutta (ad esempio fettuccine al tortellino - 15 euro; spaghettoni alla carbonara - 14 euro; spaghettoni alla amatriciana - 14 euro); 3) carne e pesce (ad es. zighinì imperiale - 16 euro; pollo alla cacciatora - 15 euro; arrosto abbacchiato - 18 euro), e 4) ortaggi (ad esempio carciofo alla giudía - 5 euro; puntarelle romanesche - 5 euro; broccoletti ripassati - 5 euro).
Oltre alle proposte à la carte, non mancano tre menù degustazione di 5 portate l'uno, rispettivamente al costo di 30, 35 e 45 euro (quest'ultimo prevede in omaggio il piatto "del buon ricordo"), bevande escluse.
Noi abbiamo ordinato:
un piatto di fettuccine al tortellino (15 euro); una porzione di spaghettoni all'elorina (14 euro); una porzione di pollo alla cacciatora (14 euro); una fettona panata (15 euro); un carciofo alla giudía (5 euro) e, per dolce, un tiramisù (5 euro).
Da bere una bottiglia di acqua Panna e mezzo litro di vino rosso della casa.
Il nostro pranzo è dunque iniziato con i primi piatti, portati in tavola insieme al carciofo alla giudía, che però avrebbe dovuto fare da contorno ai secondi.
Iniziamo proprio dalla portata che ci ha entusiasmato di più: le fettuccine al tortellino.
Si tratta di fettuccine all'uovo cotte in un brodo di carne e mantecate con noce moscata, parmigiano, mortadella e prosciutto cotto. Una combinazione esplosiva per il palato.
Se amate i sapori decisi impazzirete per questo piatto, proprio come noi.
Gli spaghettoni all'elorina, invece, sono conditi con pomodori pachino, aglio, olio, peperoncino, ricotta di pecora, erbe aromatiche e scaglie di mandorle di Avola tostate. Purtroppo non ci sono piaciuti. Abbiamo scelto questo piatto per provare qualcosa di diverso dal solito, ma - sarà stata la presenza delle erbe aromatiche e delle mandorle che hanno alterato il sapore delle materie prime di base - ne siamo rimasti delusi.
Non lo riprenderemmo e non ve lo consigliamo; meglio orientarsi su uno dei classici primi romani. Ma questa rimane sempre una nostra opinione.
Il carciofo alla giudía, invece, ci ha riportato il sorriso. Appetitoso, croccante, asciutto e ben presentato. Peccato solo per la mancanza del gambo del carciofo. Molto buono.
Prima di passare alla rassegna delle portate successive, bisogna dire che in questo locale i secondi meritano talmente tanto l'assaggio che è quasi un peccato ordinare gli antipasti al loro posto. Non è un caso, infatti, se noi abbiamo preferito la combinazione "primo e secondo", anziché "antipasto e primo".
E come prima volta in questo locale, vi consigliamo sia il pollo alla cacciatora che la fettona panata: qua da Romanè sono squisiti.
A chi è stato da Trapizzino non c'è bisogno di sottolineare quanto sia buono il pollo alla cacciatora di Stefano Callegari. Tenero, sfiziosissimo e cucinato alla vecchia maniera, con vino bianco, aceto, aglio e rosmarino. Non a caso è considerato uno dei più buoni di Roma.
Anche la fettona panata si fa notare ed è degna del nome che porta; è una delle più buone mangiate ultimamente. La panatura dello chef si fa riconoscere: spessa, croccante, asciutta e realizzata con i trapizzini seccati a tal fine, così come la panatura dei supplì di Trapizzino.
Che le porzioni siano abbondanti poi, potete vederlo dalle foto; tanto da rendere impegnativo un pasto composto di primo, secondo e contorno.
Proprio perché i secondi meritano, noi torneremo senz'altro per l'arrosto abbacchiato e lo zighinì imperiale (spezzatino di manzo stufato con cipolla, pomodoro, olio evo e berberè).
Il nostro pranzo è terminato con il tiramisù.
Anche sotto questo profilo la cucina di Calligari non delude. È fatto molto molto bene.
Servizio
Il servizio di Romanè è semplice, garbato e molto veloce, in linea con quanto ci si può aspettare da un'osteria. Potrebbe però migliorare in attenzione e presentazione dei piatti.
Per fare un esempio, come già accennato, il carciofo alla giudía ci è stato servito insieme ai primi, quando doveva invece essere servito come contorno insieme ai secondi, e, per la fretta del cameriere, parte del sugo del pollo alla cacciatora è finito a terra.
Abbiamo già evidenziato che in occasione della nostra visita il locale era al completo, però bisognerebbe fare uno sforzo per risultare meno frettolosi perché il servizio sia all'altezza della qualità della cucina. Sarebbe anche gradita una minima spiegazione dei piatti, soprattutto di quelli più particolari.
Il nostro pranzo è iniziato alle 14.45 ed è terminato alle 16.00.
Conto
Veniamo al conto.
Per un piatto di fettuccine al tortellino (15 euro); un piatto di spaghetti all'elorina (14 euro); una porzione di pollo alla cacciatora (14 euro); una fettona panata (15 euro); un carciofo alla giudía (5 euro); un tiramisù (5 euro); un litro di acqua Panna (2,50 euro); mezzo litro di vino rosso (8 euro); un cestino di pane casereccio (3 euro) e due caffè, con lo sconto di 2,50 euro, abbiamo speso 85 euro in due, e, dunque, circa 42,50 euro a persona.
Considerando di aver mangiato primo e secondo, il rapporto qualità-prezzo è buono.
In conclusione, Romanè è l'ennesimo esperimento riuscito di Callegari.
Se già vi hanno conquistato Trapizzino e Lievito, amerete anche questo locale, che è da scegliere per un pasto conviviale e informale, in cui la fa da padrona la cucina romana, con i suoi sapori decisi e genuini, e la generosità delle sue porzioni.
Buon appetito ... e ricordatevi di taggare @ceniamofuori sui social per condividere con noi le vostre esperienze e segnalarci i piatti che avete preferito!
I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.
Komentáře